Archivi del mese: marzo 2017

Polvere di carbone, città puzzolente, al balcone persistenti foglie, pirotecniche. Parlava loro di angosce, vibravano alle sue carezze, confidava che si voleva ammazzare, non-vita già è morte, si sentiva obiettare.   Nessun dolore lasciando alle spalle inquinate persone, tante inutili … Continua a leggere →

Per il mio papà Come può dire che sei morto da trentacinqu’anni se ogni pescatore solitario ha il tuo volto, se suggerisci il da fare quando a elettricista mi atteggio, se ti parlo quando il giorno abbassa il sipario, se … Continua a leggere →

Tappezzeria stile italiano per la poltrona in cui sprofonda l’anima annoiata, superalimentata. Oltre il finestrino, obesa di monotonia, la pianura fugge via. Fra bianca nebbia e gelidi stridori sferraglia il treno lungo gli ideali. Assi marce e scheggiate del cassone … Continua a leggere →

“Quando sento il bisogno di avere qualcuno accanto a me, quando grido e nessuno mi risponde, significa che è sera”, dice più o meno così Peppino Di Capri in una sua canzone. È sera, una sera di maggio in Roraima, … Continua a leggere →

        Equilibrio, fra bene e male. Fra terra e cielo, il mare. Passato ancorato saldamente, alla deriva il presente. Imperversa la tempesta del male: fulmini inceneriscono sicurezze, nei tuoni dubbi ad echeggiare, raffiche d’angoscia a sferzare, calunnie … Continua a leggere →

“Mi piacerebbe parlare di un Brasile dove le persone potessero vivere con dignità, o che queste persone avessero la forza e la volontà di cambiare” * Mi piacerebbe parlare di un Brasile dove le persone potessero anche loro, come i … Continua a leggere →